mercoledì 30 marzo 2011

CASINI: TREMONTI SCARICA IL DEBITO SULLE FAMIGLIE. SERVE TASSA RENDITE FINANZIARIE E DI SOLIDARIETA' SU RICCHI


(ANSA) - Roma, 29 marzo - La politica economica di Tremonti, fatta di tagli lineari, "non è neutra", ma ha "scaricato il debito pubblico sulle spalle delle famiglie del ceto medio". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha invocato una diversa politica economica, a partire della tassazione delle rendite finanziarie, esclusi i Bot, e da una tassa di soldarietà a carico dei più ricchi. L'occasione della proposta è venuta dalla presentazione di un libro di saggi di John Maynard Keynes, a cui hanno preso parte anche Pier Luigi Bersani e Giorgio La Malfa, curatore del volume.

"Stiamo trasferendo - ha detto Casini - il debito pubblico sulle spalle delle famiglie del ceto medio. I tagli lineari di Tremonti non sono un'operazione neutra e indolore, perché vanno a tagliare quei servizi che servivano a socializzare le difficoltà del ceto medio". In proposito il leader dell'Udc ha citato i tagli al tempo pieno o agli asili nido. "I tagli lineari sono di per se - ha insistito - una operazione iniqua, perché tagliano questi cuscinetti sociali, mentre non riusciamo a colpire gli sprechi". "E poi - ha domandato Casini - è oggi possibile continuare ad escludere una tassazione sulle rendite finanziarie, escludendo naturalmente i Bot che possiedono famiglie e pensionati? Oppure è possibile chiamare i più ricchi a una sorta di maggiore solidarietà?". Casini ha ancora criticato Tremonti: "qui non c'è un disegno e non c'è il coraggio di scelte impopolari. Direi che lui ha una posizione minimalista; ma si traduce in una scelta ben precisa, che viene pagata dal ceto medio". Analogo l'intervento di Bersani che ha sottolineato la necessità di una "redistribuzione del reddito", che oggi è in squilibrio ed "è concentrato sul 10% dei più ricchi".

"Ma senza redistribuzione - ha sottolineato - non c'è ripresa, non c'è crescita, perché quel 10% dei più ricchi non mangia 10 volte al giorno. Serve qualcosa che spinga la domanda aggregata". E questo vale anche a livello europeo. E su questo punta il Piano nazionale di riforme elaborato dal Pd nei giorni scorsi in vista del Piano che il governo dovrebbe presentare entro aprile a Bruxelles.

CASINI: IL PROCESSO BREVE E' L'ENNESIMA LEGGE AD PERSONAM


Pier Ferdinando Casini: Il ministro della Giustizia si era impegnato a togliere di mezzo provvedimenti minimali e ad personam in cambio di un dialogo sulle riforme e invece ecco spuntare come funghi, nel giro di una settimana, proprio quei provvedimenti che servono solo a placare le ossessioni giudiziarie del premier. E' davvero una vergogna, soprattutto per chi, come noi, ritiene che la riforma della giustizia deve essere fatta.