giovedì 21 marzo 2013

[TERNI] INTERROGAZIONE AL SINDACO: SMANTELLAMENTO INCENERITORE PRINTER



Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco

INTERROGAZIONE URGENTE CON RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: smantellamento inceneritore Printer

PREMESSO

  • che in data 23/01/2013 il sottoscritto ha diffuso una comunicato stampa, di cui si allega copia, in cui si sollevava per l'ennesima volta il problema del terzo inceneritore di cui è stata in tutti i modi favorita la realizzazione, un primato assoluto di cui avremmo fatto volentieri a meno;
  • che su questo argomento esistono molti interventi ed atti, sia in Consiglio Comunale che in Regione, che costituiscono una indiscutibile memoria storica di come tale progetto si sia concretizzato e di quali tentativi sono stati favoriti per vendere tale impianto all'ASM trasformando il carburante da biomasse a rifiuti;
TENUTO CONTO
  • che a tale pubblica presa di posizione il Sindaco non ha ritenuto di intervenire per aprire un dibattito sull'argomento dando le più opportune spiegazioni e rassicurazioni;
  • che, viceversa, nel silenzio più assoluto anche dei Presidenti della Provincia e della Regione, giungono voci di manovre volte alla riaccensione dell'impianto, ipotesi questa che smentirebbe tutte le dichiarazioni di sensibilità ambientale di chi governa il nostro territorio ed ha il potere di impedire tale riattivazione;
  • che, come noto, le citazioni improprie da parte di alcuni amministratori di improbabili classifiche nazionali, create con parametri di tipo burocratico, in base alle quali l'aria respirata nella nostra città sarebbe migliore di quella addirittura di città che si trovano in riva al mare come Rimini, sono non solo inattendibili ma addirittura ridicole per cui occorre affrontare il tema della qualità dell'aria con il rigore che merita;
SI CHIEDE DI CONOSCERE
  1. se nel "piano strategico" di questa Amministrazione, come di quella Raffaelli, sia prevista la riattivazione di inceneritori come "settore trainante dello sviluppo economico", tenuto conto non solo di una situazione ambientale preoccupante ma anche del danno che a livello di immagine e di freno allo sviluppo tale presenza costituisce;
  2. cosa è stato fatto in quattro anni da questa giunta per impedire tale riattivazione, non avendo percepito la minima presa di posizione contraria, quando viceversa la diffusione di alcune notizie lascerebbe propendere per una posizione di acquiescenza;
  3. come sia possibile che in tutta l'Umbria, solo e soltanto a Terni, abbiano avuto ed hanno ancora vita facile tali impianti, nonostante che la posizione orografica ed una industrializzazione ultrasecolare consiglino politiche diametralmente opposte;
  4. come mai nessuno si è peritato di controllare che le prospettive promesse, fra cui la fornitura di vapore per realizzare una agricoltura biologica specializzata non hanno mai avuto seguito ma sono state viceversa usate solo per ottenere tutte le autorizzazioni per attivare quell'impianto;
  5. se il Comune, la Provincia, la Regione e l'ARPA abbiano o meno partecipato alla eventuale conferenza di servizi per il rilascio dell'AIA, Autorizzazione di Impatto Ambientale, anche a questo impianto, come è accaduto per Terni Ena da poco riattivato per vari anni ancora e, nel caso, quando sarebbe avvenuta, chi ha partecipato ed in base a quali volontà ciò sarebbe avvenuto, tenuto conto che mai il consiglio comunale è stato messo nelle condizioni di esercitare il proprio dovere/potere di indirizzo;
  6. se invece di farlo smantellare direttamente da chi ha imprenditorialmente fatto quella scelta, non proprio riuscita, né sotto l'aspetto tecnologico né sotto quello finanziario, esiste l'intenzione da parte della Regione di "acquistarlo per smantellarlo", come prospetta qualcuno, ipotesi questa che stranamente torna di moda dopo qualche anno, per cui si privatizzano gli utili e di socializzano le perdite, una tecnica che vedrebbe gli umbri e quindi anche i ternani indebitarsi ulteriormente per favorire ingiustamente un privato.

Terni, 20 marzo 2013.

Enrico Melasecche

martedì 19 marzo 2013

[TERNI] UN'ALTRA PAGINA TRISTE IN CONSIGLIO COMUNALE. Abuso d'ufficio e/o rifiuto d'atti d'ufficio? Ignoranza o certezza dell'impunità?


Ieri si discuteva del Regolamento delle Società partecipate. Di fronte all'emendamento da noi presentato che imponeva la regolarizzazione di tutta una serie di gravissime situazioni in atto, che violano palesemente non solo lo spirito del regolamento in approvazione ma soprattutto la normativa in vigore come l'art. 42 del T.U.E.L., cosa fanno alcuni consiglieri di maggioranza? Non paghi di quanto accaduto pochi giorni fa con l'arrivo delle letterine di richiamo della Corte dei Conti sul famigerato pluriappalto senza gara, bocciano altrettanto scientemente la regolarizzazione di tali atti, certi comunque di farla franca.
Ebbene, la legge impedisce alla Giunta di costituire allegramente, all'insaputa del consiglio comunale, nuove società di capitali, deciderne la fusione o la gemmazione di altre, consentire ad una propria società, partecipata peraltro al 100%, di costituire a sua volta società di capitali, in cui la parte pubblica assume su di sé non poche responsabilità ma anche di cambiare disinvoltamente le imprese vincitrici di gare e/o titolari di convenzioni per la fornitura di servizi pubblici senza la preventiva autorizzazione del consiglio comunale
Si tratta non solo di un obbligo di legge ma innanzitutto di un principio basilare di democrazia e di un criterio che un buon pater familias applicherebbe comunque perché non solo bilancia responsabilità e poteri fra esecutivo ed organo elettivo ma evita danni al Comune, come è puntualmente accaduto.
Ma a Terni i principi generali dell'ordinamento, declamati nelle occasioni solenni, si ignorano alla grande e la stessa legge diventa carta straccia con una prepotenza usuale,in barba addirittura ai pareri scritti del Dirigente di settore che abbiamo richiamato.
Alcuni casi:
  1. è stata costituita Umbria Mobilità senza che il consiglio comunale fosse minimamente interessato, con tutte le conseguenze che oggi possiamo constatare, con l'aumento delle tariffe, la riduzione delle corse ma anche con la richiesta di una fidejussione di vari milioni di euro, che va a ridurre parallelamente la capacità di ottenere mutui, per tamponare le falle create da quel carrozzone pubblico;
  2. ATC Parcheggi è la famigerata società che fa utili con gli esborsi dei cittadini ternani e che Sbarzella, plenipotenziario autorizzato da Di Girolamo a fare e disfare a proprio piacimento, ha creato e vuol mantenere a tutti i costi. Chi non ricorda le dichiarazioni roboanti del puripresidente che, dannunzianamente, rispondeva ai consiglieri comunali "Me ne frego!" o espressione equipollente, quando pretendeva di vendere una quota di questa società, dopo aver fatto accordi privati in tal senso? Solo la voce alta di alcuni consiglieri lo ha fatto recedere da quel proposito, ma ATC Parcheggi rimane irregolare;
  3. così per ATC Servizi, che gestisce l'Aviosuperficie con i brillanti risultati che tutti possono constatare e i danni causati all'immagine e alle casse comunali;
  4. ma anche Green ASM, costituita altrettanto allegramente da questa Giunta senza che il consiglio sia mai stato informato o abbia mai potuto avere i documenti per comprendere quali impegni la stessa ha assunto, quali sono i patti parasociali, a quali impegni futuri la stessa ASM, che partecipa al 50%, va incontro. E dire che di guai, presidenti, consiglieri di amministrazione, direttori generali, ne hanno combinati non pochi, basta ricordare il processo in corso per disastro ambientale, truffa allo Stato, mobbing, ma non solo. Di tutto questo Di Girolamo, con faccia di bronzo, riconferma gli amici negli incarichi nonostante i vari rinvii a giudizio;
  5. Non solo. Ieri la maggioranza dei consiglieri ha bocciato, altrettanto spavaldamente, quella parte dell'emendamento che imponeva alla Giunta di far deliberare il Consiglio nel caso in cui ci fossero cambiamenti nei vincitori di gare e/o titolari di convenzioni. Non c'è bisogno di essere particolarmente ferrati in diritto e in economia aziendale per comprendere la ratio della norma. Ma il voler favorire amici di partito fa aggio su tutto e sta causando una baraonda incredibile.
E' inutile allora prendersela con quei consiglieri che, stanchi di ricordare il vademecumdel buon amministratore, fanno il proprio dovere quando sindaco e consiglieri di maggioranza prima sbeffeggiano molto signorilmente chi invoca buon governo e regolarità delle delibere, compiendo probabilmente un palese "abuso d'ufficio e/o rifiuto d'atti d'ufficio" poi, quando interviene la magistratura, allora alzano alti al cielo i propri lamenti ma anche la minaccia di vendette unitamente a urla da bettola.
Signori, prego, un minimo di contegno!

Terni, 19 marzo 2013.

Unione di Centro
Lista Baldassarre